POESIE — IMMAGINI (Claudio Cisco)

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Port of Messina with the gold Madonna della Lettera statue. Sicily. Italy

Port of Messina with the gold Madonna della Lettera statue. Sicily. Italy

BELLA  MESSINA

Come chiave d’oro che apre al paradiso,

Messina spalanca la porta alla Sicilia perla incantevole.

Bella Messina,

che si lascia corteggiare da due mari,

contemplata dall’alto dalle sue montagne,

sempre spettinata dal vento,

bagnata dal mare ed asciugata dal sole,

Messina presa per mano dalla Madonna.

Bella Messina

quando dondola dolcemente le navi del suo porto,

quando incoraggia e protegge il sudato lavoro dei suoi pescatori,

quando saluta piangendo ma aspetta con ansia

il ritorno d’un suo figliuolo che s’allontana senza lavoro,

quando, nelle sue ville, accompagna il lento andare d’un vecchio,

guarda commossa gl’innamorati delle sue panchine,

gioca trasformata in bambina con i suoi piccoli.

Bella Messina

quando si tinge di giallorosso dietro la sua squadra,

quando si pavoneggia per accogliere i forestieri,

quando, tutta parata, si trucca con i colori della vara

ed il mito dei Giganti,

divertente e scapestrata come il suo dialetto.

Messina lunga donna dagli esili fianchi

con gli occhi blu come il suo mare

ed i capelli d’oro come il sole delle sue spiagge,

baciata sulla superficie del mare da mille gabbiani,

che col suo stretto maliziosamente s’avvicina

senza lasciarsi toccare,

Messina che all’alba apre gli occhi sul mare

e di notte s’addormenta sotto un lenzuolo di mille luci.

Messina solare dalle ali libere verso l’orizzonte

con gli occhi luminosi mai annebbiati,

sposa d’un clima ch’è armonia in ogni stagione,

Messina che con frutti e fiori profuma di primavera.

Bella Messina

defunta ma risorta dopo il 1908,

Messina che vuole andare avanti,

che non vuol morire più,

vestita ormai di abiti sempre più moderni.

Bella la mia Messina

è la mia terra, la mia città,

qui sto bene, sono felice.

Ogni sua strada, ogni sua via

è casa mia, il mio giardino.

In lei sono nato

ed in lei voglio morire.

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IL TUO ANGELO BAMBINO

In segreto,

un amore
ti dorme accanto,
muto ed invisibile,
ha soltanto occhi per guardarti
e mani che non possono stringerti.

Della sua malinconia
non ti accorgi,
quando lo guardi
e non lo vedi,
quando lo accarezzi
e non lo senti.
Come un fantasmino
si aggira per la stanza,
urla a volte
per destarti dal sonno
ma invano
e poi di nuovo tace
vinto dalla tua indifferenza
più solo e più piccolo di prima.

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PROSTITUTA SCONOSCIUTA

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Ti vedo tutte le sere al solito posto

sopra gli sterili binari d’un tram.

Se hai freddo strofini le mani per scaldarti,

se non passano macchine continui a guardarti intorno.

Gli stivali neri di cuoio sempre gli stessi,

la borsetta a volte rossa altre nere,

il solito trucco vistoso:

questa sera però mi sembri più bella!

sexy più che mai.

Chissà se sei sola nella vita

o se qualcuno ti ama!

Chissa perchè lo fai!

Forse avrai un romanzo dentro da raccontare,

testimonianza di un’esistenza non bella

come avrebbe dovuto essere.

Vorrei poterti aiutare,

amarti,

stare un pò con te!

Oggi per la prima volta

ti vedo con occhi diversi,

non mi interessa affatto il sesso.

Non ho mai avuto il coraggio di avvicinarmi a te,

mi blocco ogni volta che provo,

mi sembri quasi irraggiungibile

ma poi per dirti cosa?

In fondo ho paura di fare tutto.

Ti scongiuro, fuggi con me prostituta sconosciuta!

Ricominciamo insieme una nuova vita,

non consumarti più cosi!

ti stai buttando via da sola!

Non riesco nemmeno a terminare questi pensieri

che la vedo salire già su una macchina sportiva.

Addio mia sconosciuta prostituta!

sicuramente domani verrò ancora a vederti

e a tenerti compagnia in segreto e a distanza

forse mi sono innamorato di te

o forse abbiamo qualcosa in comune che ci unisce:

siamo entrambi soli,

che il Signore ci aiuti!

 

 

 

IO L’HO VISTA

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Io l’ho vista

quand’ero ancora adolescente

e mi sentivo solo,

in quel freddo pomeriggio d’inverno

nel silenzio

in quella grotta buia coperta da fronde.

L’ho vista

nella sua nudità d’angelo

librarsi in volo con le sue ali dorate,

mi ha parlato

con la sua voce dolce e suadente.

L’ho vista, lo giuro!

anche se nessuno mi vuol credere,

mi ha detto di non svelare il suo segreto

che da allora è anche il mio.

Nella notte delle stelle cadenti

sono tornato nel punto dove mi è apparsa

ma non ho veduto più nulla

silenzio assoluto anche del vento,

ma una luce brillante si è accesa

subito dopo che sono andato via.

 

 

 

IL MARE E LA BAMBINA

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L’inesorabile sbattere delle onde

graffia gli scogli

li scolpisce, li modella.

La bambina,

con la vestina gialla e il fiocco stretto in vita,

ha negli occhi l’immagine del sole

per l’ultima volta visto.

Guarda il mare,

vi proietta quell’immensa luce.

E’ solo un attimo

e l’acqua la travolge.

E dopo è solo luce

luce che rischiara e scalda il mare

e la bambina è solo acqua.

 

 

EROS E MORTE

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Eros e morte

camminano insieme,

l’uno a fianco dell’altro,

dall’origine dell’universo

sino all’eternità.

Non può esistere il sesso

senza l’incombente presenza della morte,

e non si può morire per sempre

se non si sparge prima su questa terra il seme dell’amore.

Ogni essere umano comincia a morire

da quando un orgasmo lo genera,

e conserva nella memoria d’una lapide

parte di quell’amore che non separa la vita dalla morte.

Non c’è maga Circe capace di convincere Ulisse

col dono dell’immortalità,

e non esiste spada di Damocle sul punto di crollare

che spaventi l’uomo

perchè quest’ultimo,

ostinato e vanitoso,

innamorato di quel breve soffio che è la vita,

è pronto a sfidare persino gli dei

pur di amare e morire,

respirando fino all’ultimo alito di vita,

sfruttando anche l’ultima goccia di sangue che arrivi al cuore.

Dinanzi a tanta meravigliosa presunzione di vitalità

anche l’Onnipotente resterebbe senza parole.

 

 

ESSENZA LARVALE

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Su strada nera conduco i miei passi,

nascosto oltre un nulla d’infinito,

una volta oscura sovrastante incombe.

Ascolto le cadenti lacrime della natura,

scendono sul mondo e me

cencioso essere mortale.

Enigma è la mia inesistente provvidenza,

nichilismo dei buoni sentimenti

icone perdute di essi.

Come dalla psiche profonda

omissioni di verità approdano

caricandomi di brama di comprensibilità.

Fuori da mura di pelle

le febbri son più grandi

dei geli del cuore.

Respiro zolfi del mondo

dove il calore diviene sempre più tenuo,

solo fredde spinte sussistono in me.

Nessun vigore ausilia la triste marcia,

tranne un’anomia fredda come il cuore

d’essenza larvale che sono.

E soltanto ora la mia anima maledetta

comprende il senso insensato

di un’esistenza di vela senza vento,

di airone senza ali,

di carne senz’anima.

 

 

L’ALBA DELL’UOMO

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Da un chiarore lontano

spunta l’alba

repentinamente

e colora di luce il nuovo mondo.

Intorno,

piante stecchite

animali selvatici

grotte e caverne buie.

Si svegliano anche gruppi di scimmie

sono nude come vermi della terra,

schiamazzano

litigano

si riuniscono.

Qualcosa sembra dire loro:

“uniamoci

e combattiamo insieme”.

Una battaglia che durerà nei secoli

sino alla fine dell’universo

se fine ci sarà.


 in foto: CLAUDIO CISCO “immagini varie”

 

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POESIE — IMMAGINI (Claudio Cisco)ultima modifica: 2013-01-17T09:49:00+01:00da claudiocisc1
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