CLAUDIO CISCO “composizioni letterarie varie”

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MIA STREGA

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Balla mia strega

balla per me muovendo più forte i fianchi

balla con il corpo e con l’anima.

Balla sotto questa luna piena

colora d’argento i miei sogni

nei tuoi occhi vedo riflessi cosmici diamanti.

Non ho bisogno di bere il tuo filtro

mi hai stregato solo con lo sguardo

mi hai in tuo potere ormai.

Riempimi i sensi e l’anima di te

abbandonati tra le mie braccia

e regalami la tua follia per sempre.

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SCHIAVA DELLA CARNE

Donna

che sei padrona di niente,

schiava della carne

spezza per me queste catene

rimescola il mio sangue

alla sabbia del deserto

trasfondi il tuo – piacere!-

in un’oasi di sole,

e rompi il silenzio

complice d’inganno,

restituisci dignità al cielo

ed al mio corpo:

rifammi bambino nel cuore e nell’anima

– come sai fare –

tu che dal tuo utero dài vita.

E fammi fiore

che dai miei petali strappati

non sgorghi più il dolore,

ma finalmente la speranza

di un giorno nuovo,

in cui la libertà di essere

non sia solo orizzonte

ma germoglio di vita vera.

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                 LA VITA E L’AMORE

 

La vita umana,

perennemente sospesa tra mistero e fede,

sempre in bilico ed appesa ad un filo,

non è altro che una corsa inconsapevole verso la morte,

lungo un affascinante e doloroso percorso di crescita,

scandito da vivide emozioni e nebulose paure.

La zingara fortuna

ne condizionerà la sorte.

L’amore,

come infinite doglie che sperano in un parto,

altro non è che la continua ricerca di noi stessi nell’altro sesso,

adolescente desiderio d’una attesa senza fine

che non troverà mai

appagamento e realizzazione.

L’uomo come la donna,

nasce,cresce e muore solo.

 

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     DI NOTTE, IN UN CIMITERO DESERTO, MI      

     PARLA UNO GNOMO…

 

“Ascolta…

   solitario mortale fantasma,

   appaio solo ogni mille anni

   per volere del nulla,

   venendo da notti antiche.

   Prediligo i silenzi di luoghi insoliti

   e le solitudini di anime

   sconosciute a sè stesse.

   Ora anche tu sai

   che mille anni  

   sono come un batter di ciglia

     e in questa fugace notte

   tu sei per non essere mai più.”

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     ALTI E BASSI

 

 

Nella pace di questa sera

attendo la tempesta.

 

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         UN PALLONCINO COLORATO

 

Ma chi sono veramente io?

Ha senso cercare di scoprire me stesso?

Inseguire uno spettro senz’anima?

Io troppo piccolo

tra tutta questa gente che popola la terra,

insignificante

rispetto alla grandezza dell’universo.

Un palloncino colorato

sfuggito di mano ad un bambino

che vola sempre più in alto

fino a sembrare un puntino lontano.

Poi

sparisco del tutto

privo d’identità

senza storia.

 

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           IL GIARDINO INCANTATO

 

La bimba dagli occhi assonnati

e con indosso un pigiama bianco,

come sonnambula entra nel giardino incantato

e vede cose mai viste:

statue di cera ed animali parlanti

creature fiabesche e divertenti folletti.

Strane piante ora la spiano

alberi fioriti sussurrano la primavera.

Mille lucciole danzano a festa

bellissime fate muovono bacchette magiche a ritmo di musica

fanciulli fantasmi giocano a girotondo tenendosi per mano.

In fondo a quel giardino fatato

come fosse un regalo per lei

la bimba osserva stupita una vecchia sedia a dondolo.

Si siede felice

chiude i suoi occhietti

e ogni cosa scompare.

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LA RIGENERAZIONE

 

Albero solitario

 

che mi aspetti in un campo di grano,

 

io ti vado incontro

 

e ai tuoi rami

 

mi appendo.

 

Ora sono appeso ai tuoi rami

 

e dondolo felice.

 

Tu ed io siamo un solo essere

 

una sola forma.

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     DESIDERIO D’INCONTRARTI

 

Non ho mai conosciuto amore alcuno

in quest’orrido deserto della mia esistenza.

Solo miraggi inconsistenti e sogni naufragati nel nulla.

Eppure il mio cuore mai domo

anela ancora a te mia sconosciuta compagna

brama il tuo amore come acqua nel deserto.

Se solo potessi trovarti finalmente!

regalarti tutti i miei scritti

accuratamente custoditi sin da bambino,

narrarti con foto e diari la mia storia

di personaggio fuori dal comune eternamente solo.

La mia smarrita anima bambina

ora contesa tra l’amore divino e quello terreno

reclama nel silenzio di un disperato grido senza voce

una sua realizzazione,

una meta da raggiungere.

Sarebbe una rivincita

per tutti i miei fallimenti.

Se solo mi rendessi conto

che tu non puoi esistere

per colpa del mio io troppo particolare,

forse me ne farei una ragione

rassegnandomi.

Soltanto Dio, se vuole, leggendo le nostre menti

può incrociare il tuo sentiero col mio,

annullando qualunque distanza

ogni segreto.

Nel desiderio d’incontrarti

che dura ormai da tutta una vita,

in un’età in cui forse non è più lecito sognare,

un po’ ridendo e un po’ piangendo

rimango ancora quell’adolescente

in attesa e primo amore.

 

 

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                       IN PUNTO DI MORTE

 

Separato dal mio corpo, come sospeso nell’aria, vigile e cosciente senza però poter comunicare con esseri umani, vedo dall’alto il mio involucro di carne, esanime, quasi abbandonato, circondato da medici, e mi fa quasi pena osservarlo: Come ho potuto sopportare di essere imprigionato dentro quel corpo debole come straccio, limitando tutta la mia immensa potenzialità spirituale? Eppure al tempo stesso comprendo, pur non avendo la benchè minima voglia di rientrare dentro quel guscio, che fin quando ero all’interno, esso aveva la stessa importanza d’un cofanetto, contenente una collana preziosa di inestimabile valore. La collana infatti, è importante quanto il cofanetto perché è contenuta dentro, e se si perde il cofanetto, si smarrisce anche la collana. Ma una volta che la si tira fuori, il suo contenitore non serve più. Così è il corpo umano

fin quando un essere creato da Dio vive in esso, è tempio dello Spirito Santo, prezioso quanto l’anima. La sensazione che avverto, riferendomi alla visione di quello che era il mio corpo fisico, è quella di essermi tolto di dosso un abito, un po’ come la tuta spaziale, che è fatta solo per permettere all’astronauta di vagare nello spazio, ma non è la sua vera pelle, solo un adattamento all’ambiente. E’ davvero piacevole e surreale quello che mi sta succedendo; la cosa più bella è che non avverto più dolori, sofferenze, esigenze fisiche e mi trovo in uno stato di profondo benessere, slegato da tutto ciò che è materia. Contemporaneamente rivedo come in dimensione tridimensionale, scorrere il film di tutta la mia vita, dalla nascita sino ad ora, ma con occhi di verità e giustizia, come se io fossi spettatore e giudice di me stesso, soffrendo per gli errori commessi e provando gioia per quanto fatto di buono. E’ sorprendente come tutto sia stato accuratamente registrato, anche la più impercettibile parola, ed io ora posso ascoltare ogni dialogo e ogni discorso come fossero amplificati. Posso rivedere tutto: situazioni, immagini, persone care. Da questa incredibile visione, mi rendo conto di essere da sempre seguito con minuziosa attenzione, e direi con amorevole cura; nella vita non si è mai soli, anche quando lo si crede, ed io ora lo so. Poi, d’improvviso, mi sento chiamare, ma solo col pensiero, senza udire una voce specifica; sono tranquillo, capisco di essere in buone mani, di potermi fidare. Vengo trasportato da una forza sconosciuta ed amica, lascio la camera dell’ospedale ed entro in un tunnel, che solo all’inizio mi procura una leggera paura, poi, intravedo l’uscita, ritorno sereno e curioso. Una volta fuori, vedo luce, luce, e ancora luce. Sento amore, amore, e ancora amore. Mi sento amato. Sono immerso in una condizione di pura libertà, avverto pace ed un senso di immortalità. Vi è una frase nel Vangelo, che io sento forte in me perché rispecchia perfettamente quello che provo. Sono le parole che Gesù disse sulla croce prima di morire: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito!”. Ora io comprendo più che mai, che il mio spirito è nelle mani di Dio. Ma lo era anche quando vivevo nel corpo, sulla terra, solo che non ne intuivo la profondità e il vero significato. La vita, sia quella fisica, sia quella spirituale, è tutta un miracolo, se l’uomo potesse finalmente rendersene conto! I meravigliosi colori che vedo sono talmente belli che non si possono descrivere, ma sono colori diversi da quelli terrestri. Così come i suoni e i canti che odo. Vedo ma non con gli occhi, sento ma non con le orecchie, comunico con il Padre ma non con la voce: L’amore è troppo forte per poterlo quantificare, la libertà troppo sconfinata per poter scorgere orizzonti, tutto sa di eternità. E’ un luogo senza fine, sa di cielo.

So che saranno molti quelli che non mi crederanno, ma sono sereno ugualmente, so che ci arriveranno anche loro.

 

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                                               L’ULTIMA SPERANZA

 

Arrivare a 56 anni e rendersi conto, con una lacrima agli occhi, di non essere mai realmente cresciuto. E’ come se l’anima si rifiutasse di allinerasi con il lento declino del corpo. Sento lo spirito crescere impetuosamente fortificandosi progressivamente fino a sembrare scollegato dalla materia. Mi nasce dentro una serenità appagante che rimette in discussione il mio io spingendomi ad analizzare tutta quanta la mia vita, distesa su una prospettiva ad ampio raggio. E’ molto dolce guardare il mio passato con gli occhi nuovi di adesso. Uno sguardo che si connette prima con l’infanzia, con i suoi teneri giochi, le mitiche fiabe, la disarmante ingenuità. Poi si apre all’adolescenza con le sue infinite paure, l’eterno conflitto tra il desiderio di crescere ed evadere e la voglia di rimanere bambino. E con quella età lontana, mi sembra quasi di rivivere l’emozione per l’innocenza del mio primo bacio, le mattinate passate a scuola con i miei compagni, le uscite spensierate con gli amici, e con esse quella illusoria certezza di sentirmi eterno, di considerarmi eroe con un futuro davanti tutto da vivere. I miei pensieri ormai del tutto invasi di ricordi, improvvisamente focalizzano la mia attenzione sull’immagine della ragazza che è stata il mio primo vero amore, zoommando sui lineamenti bambineschi del suo viso: Quante promesse non mantenute! Quanti sogni e speranze naufragate! Dolci ricordi e tristi rimpianti si fondono insieme, in una danza simile più ad un rito di morte che ad una sinfonia di rimembranze. Questo suggestivo viaggio con la mente si sofferma adesso sulla figura di mia madre, ricordo sempre vivido; una donna attaccata morbosamente a me, ma d’un amore sincero, grande, direi esclusivo nei miei confronti. Un sentimento tanto forte da non averlo potuto avere da nessun’altra persona nel corso di tutta la mia vita. Anche mio padre si insinua nei miei pensieri, buffo e strano come non mai: quante cose avrei voluto chiedergli senza mai aver avuto il coraggio di farlo! E ancora ecco spuntare le mie due sorelle molto più grandi di me, forse avrei potuto aprirmi, dare loro di più. Con un sussulto inaspettato che scuote la mia anima, giungo col pensiero in quell’età importante dove si compiono le scelte che contano nella vita e che condizionano l’intera esistenza, mi riferisco alla famiglia da creare e al lavoro da svolgere. Proprio lì, in quel periodo fondamentale, io vedo tanto buio, buio fitto e nient’altro! Ansie, inibizioni, paure immotivate, errori continui, un’arresa senza reagire. Come vorrei in questo momento che una fantasiosa macchina del tempo mi rapisse e mi trasportasse con sé, proprio in quegli anni difficili della mia vita, così sofferti! Sicuramente sarei in grado di rimediare, guidato dalla maturità spirituale del mio presente. Ma non c’è mai il tempo di trovare il tempo per fermare il tempo! Ma forse tutto è destino, era scritto che dovevo comportarmi esattamente in quel modo perché la sofferenza genera sensibilità, e la sensibilità produce arte. Penso che non sarei mai diventato scrittore o poeta senza mai aver sperimentato inquietudine e tormento. Forse essere rimasto completamente solo era previsto come se io stesso fossi un predestinato. Riprendono ancora i miei pensieri a volare sulle ali della creatività che è in me e comprendo   di non aver mai trovato una mia collocazione in questa vita, forse perché vivo da sempre sospeso tra cielo e terra, anzi molto più proiettato nell’altra vita che in quella terrena. E’ mancata anche, quella donna che da sempre avrei voluto con me, verso la quale indirizzare tutta la ricchezza di sentimenti, chiusa a chiave nello scrigno del mio cuore, e sentire poi la sua anima respirare unita alla mia. Non ho mai sperimentato la grande gioia di veder nascere una piccola creatura, dono di Dio e più bel regalo che la vita possa offrire, e poi vederla crescere man mano e sentirmi chiamare papà. Ed ora, dopo che questo tempo è trascorso velocissimo piombandomi addosso come un ciclone, senza che io stesso me ne rendessi conto, senza nemmeno avermi dato il tempo di riflettere e di piangere, io sono qui davanti ad uno specchio, al quale non posso più fingere. Cristallizzato nei pensieri, in quest’età più vicina al crepuscolo dell’esistenza che all’alba di nuove prospettive, affido alla fede nel mio Signore l’ultima speranza che, con la Sua presenza, non è più convivenza col malessere di notti insonni senza risposte, ma apertura verso nuovi orizzonti, certi di eternità.

 

 

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                                                             LA MIA TOMBA

 

Oggi sono felice: si è avverato un sogno! Mi sono fatto una tomba tutta mia, col mio nome e cognome, la mia data di nascita, tranne quella di morte, ovviamente. C’è la mia foto scelta da me stesso, di quand’ero ragazzo. Ho inserito una mia frase molto significativa e ho scritto che sono scrittore e poeta. Ho messo inoltre tante statuine di angioletti, oltre ad una di Gesù risorto e della Madonna. Così lascio qualcosa di me ai posteri, oltre ai miei libri. Vado spessissimo a visitarla e porto solo fiori finti, immaginando con curiosità cosa potrà provare quel passante occasionale che transiterà da qui, più avanti nel tempo quando io avrò lasciato questa terra. Questo mio sogno un po’ strano ha le sue origini nella mia adolescenza, quando, attratto dai cimiteri e da tutto ciò che è sepolcrale, andavo a trovare la tomba di Marietta. Ma ora che ho fede, ho chiesto perdono a Dio e a lei stessa per averla sentita così forte, come fosse parte di me, fino a dedicarle un libro e 3 poesie. Ho promesso ad entrambi di non recarmi mai più sulla lapide di Marietta e di pregare ogni tanto per la sua anima. Ormai esiste solo la mia tomba!

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           LA LEGGE DEL SERPENTE

 

“Amatevi, gente del mondo intero, amatevi sempre ed in qualunque modo; l’amore, qualsiasi forma assuma, è sempre benedetto ed è sinonimo di felicità. Non bisogna mai aver paura di amare ma di odiare. Credete nell’amore universale, quello vero, incondizionato che non ha sesso né differenze d’età. E’ questa la vera libertà da difendere a tutti i costi e non esiste cosa più bella al mondo di sentirsi veramente liberi di amare chiunque: maschi con maschi, donne con donne, vecchi con giovani, ciascuno libero di tirare fuori la propria sessualità con le sue forme, inclinazioni e gusti. Un rapporto affettivo anche al di fuori del matrimonio che in fondo è solo un contratto che non può legare o sostituire un sogno. Non esiste ciò che chiamano <<perversione sessuale>>, è un inganno inventato dai falsi moralisti e soprattutto dalla chiesa che giudica senza conoscere l’amore fisico, un artificio creato per anestetizzare le coscienze e neutralizzate l’istinto sessuale che invece è un meraviglioso dono che la natura ha regalato agli uomini, non solo per procreare: un piacere naturale che annulla il dolore e attenua lo stress psicofisico. L’unica devianza sessuale semmai è la castità, non vi è infatti nessun motivo per praticarla restando puri, lasciamola ai preti e alla suore, contenti loro!

In fondo se due esseri umani si amano o fanno sesso consapevolmente e volontariamente, che male fanno? Dov’è il peccato? Che bigottismo parlare di fornicazione, sostenere con presunzione di verità e senza alcuna prova o fondamento che l’arte erotica è demoniaca, procurando così assurdi sensi di colpa, tabù, complessi, frustrazioni e a volte persino impotenza o frigidità. Perché tornare indietro al Medioevo, alla caccia alle streghe, a bruciare nel rogo o a lapidare, secondo antiche tradizioni contenute in delle scritture definite sacre dagli uomini, scritte da loro stessi ed attribuite a Dio? Gli esseri umani per trovare uno scopo alla propria esistenza e per vincere ancestrali paure hanno creato Dio e non viceversa. Evviva quindi i matrimoni gay e le unioni civili, simboli di emancipazione e di civiltà, del resto si può essere credenti e praticare l’omosessualità, le due cose non sono incompatibili, l’amore non può essere colpevolizzato perché è “amore”, la parola più importante che esista. Se un uomo sente di sposare un altro uomo ed è felice così, perché non concretizzare questo desiderio? Lo Stato dovrebbe mantenersi laico rispettando anche chi eventualmente non crede e si professa ateo, non si può imporre a nessuno di avere fede seguendo le regole della chiesa. E poi ognuno è diverso da un altro, è unico, con i suoi propri gusti. La diversità è un valore da tutelare e difendere, è una vera ricchezza perché rende la vita più varia e colorata, meno scontata e massificante. La nostra esistenza è così breve, la morte arriverà prima di quanto ci si aspetti, annientando definitivamente tutto. Allora perché non vivere intensamente anche la propria sessualita?”

 

Così ragiona e parla il diavolo, il più grande, intelligente, furbo, abile mistificatore, menzognero di tutti i tempi. E’ proprio lui il più grande credente perché sa bene dell’esistenza di Dio e conosce a memoria le Sacre Scritture manipolandole nelle menti degli uomini secondo il proprio interesse, usando come pretesto una falsa libertà capace di renderci inconsapevolmente gli ultimi degli schiavi. Una libertà lontanissima mille anni luce dalla libertà autentica che porta pace nel cuore. Quella libertà pura perchè preziosa che ci fa sentire figli di Dio, creati per amare ed essere amati ma d’un amore vero che viene dal Padre e che è dono di sé. Ma soprattutto un modo di essere liberi che scaturisce dall’osservanza della Sua Parola e che risulta conforme alla Sua volontà.

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ELEMENTARE SAGGIO SULLE DEVIANZE SESSUALI

 

Premetto di non essere un sessuologo né uno psicanalista, non sono neanche laureato, quindi, non avrei nessun titolo o qualifica per potermi esprimere. Non mi ritengo neppure un saggista per crearmi eventualmente un alibi. Ciò non mi impedisce però, di scrivere con sincerità e nella massima umiltà, il mio pensiero. Lungi da me l’idea di voler imporre verità o dogmi, o di ergermi a giudice. Sono piuttosto spinto, come sempre del resto, dalla mia creatività irrefrenabile, che ormai reclama spazi in qualunque direzione o competenza. Non ho pretese di nessun tipo, tento solo di tirare fuori la mia idea in merito, ciascuno è libero di condividerla o meno. Il tema che sto per trattare è delicato, è riguarda nello specifico le inclinazioni sessuali, fuori dalla norma. Non mi riferisco alle “perversioni sessuali” (sadismo, masochismo, feticismo, scambismo ecc…); suddette patologie richiederebbero infatti un’attenzione particolare vista la loro stretta correlazione con i demoni d’impurità. Ma piuttosto prendo in considerazione quelle inclinazioni sessuali assai diffuse e che coinvolgono parecchi soggetti (omosessuali, pedofili, gerontofili). Io ne parlo per esperienza e per conoscenza diretta, e non, lo sottolineo ancora, per preparazione scientifica. Comincio col dirvi che la radice, almeno all’inizio, non è diabolica, cioè i demoni d’impurità non sono la causa che spinge l’uomo verso l’uomo, la donna verso la donna, il giovane verso il vecchio, l’adulto sull’adolescente o il bambino. Ma allora perché esistono questi gusti particolari? Cercherò di spiegarlo in maniera semplice, direi elementare. L’uomo è stato creato da Dio a sua immagine e somiglianza e il suo spirito ha in sé l’essenza dell’immortalità. Ma, per adattarsi a questa valle di lacrime che è la terra, è costretto a chiudere la sua spiritualità dentro un involucro di carne che è la materia. Quindi la fisicità corporea è soggetta ad imperfezioni e difetti. Dio ha creato il corpo umano con minuziosa attenzione, ogni organo ha la sua specifica funzione, una vera opera d’arte. Ma la natura umana, in quanto fragile, può sin dalla nascita essere guastata. Così c’è chi nasce con un lieve difetto, chi con un altro più accentuato, chi, per fortuna, nasce sano, ed è la maggioranza. Non voglio essere frainteso. Sgombro subito il campo dall’idea che chi ha orientamenti sessuali non conformi alla norma, sia secondo me, malato o patologico. Non si tratta di una malattia fisica, il soggetto deviato è sano come tutti. Il problema è genetico, nasce con la venuta al mondo, cioè omosessuali, pedofili, gerontofili si nasce e non ci si diventa e, al 99 per cento dei casi, ci si rimani fino alla morte. Ma cercherò di essere più chiaro, permettetemi però di farvi un esempio tanto banale, quanto efficace. Immaginate una autovettura che esce dalla fabbrica con i fari obliqui, orientati in maniera direi schizofrenica, in varie direzioni. La macchina è perfettamene funzionante, basta girare la chiave e si mette in moto. Solo che il guidatore, senza avere colpa, vedrà illuminate determinate visuali, mentre le altre rimarranno buie. Questa situazione è la stessa che accade a chi ha una devianza sessuale. La sfera relativa all’istinto sessuale del soggetto, che fisicamente è perfettamente sano come la macchina, è orientata esclusivamente verso persone dello stesso sesso o di età differente a secondo dell’inclinazione. Cioè nella mente del soggetto deviato, il gusto sessuale va esclusivamente verso l’oggetto desiderato, escludendo qualunque altro, proprio come il faro che illumina una zona e lascia buia un’altra. La cosa grave consiste nel fatto che l’intensità sessuale del deviato non è simile a quella che scatta tra uomo e donna, ma molto più forte, a volte perfino incontrollabile. Ora, se il corpo umano fosse una macchina, basterebbe andare dall’elettrauto per risolvere il problema. Purtroppo non è così per l’essere umano che è molto più complsso. E’ chiaro che i soggetti che nascono così, saranno i primi ad essere attaccati dai demoni d’impurità che, svolgendo il loro compito specifico, li spingono a non credere in Dio, ad allontanarsi dalla chiesa, ad accettarsi per come sono quasi con orgoglio, a non seguire la Parola di Dio che santifica solo l’amore tra uomo e donna, coronandolo con la procreazione. Senza l’aiuto di Dio e senza la presenza dello Spirito Santo, per i demoni sarà vittoria. Io lo so che dal punto di vista legale non si possono mettere sullo stesso piano omosessualità e pedofilia ma la radice è uguale, cambia solo la direzione del faro, per tornare alla macchina. Il soggetto deviato è talmente affascinato dall’oggetto desiderato, da giustificarne perfino di esserne innamorato, considerandolo normale, perché qualunque cosa piaccia assai, uno se ne innamora. Questa è la folle logica di chi reputa normale ciò che non lo è né per Dio né per la natura. Del resto basta guardare l’anatomia dell’uomo e della donna per comprendere che sono stati creati per stare insieme. Auguro di cuore a tutti questi soggetti di pregare moltissimo e di mettere le proprie vite nelle mani di Dio che li ama tantissimo e sa bene i loro problemi. Sarà Lui a guidare la vostra vita anche se non avverrà il miracolo.

 

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LETTERA AD UN AMORE LONTANO

 

Messina 16-12-1989

 

È quasi Natale ormai, ma non è più festa per me, ogni giorno è uguale all’altro. Io lo so che in paradiso, non si può vivere per sempre, ma nei tuoi occhi l’infinito, libera la mia mente, se potessi io ti raggiungerei dovunque.

Sei tu che mi fai sognare, ridere, impazzire. Sei tu che mi dai il coraggio di ricominciare. Con te   ci sarà ancora tutto da scoprire,   ed io so già, che la mia vita cambierà colore. Ma tutto ormai, appartiene al passato, e sembra non avere futuro. Oggi cammino da solo per le strade, ricche di addobbi natalizi, straniero anche per me stesso, con la sola compagnia di lacrime che sanno di sale; non so dove vado né se sto vivendo. Mi sono guardato riflesso allo specchio: la barba lunga, i capelli arruffati; io sono cambiato sai! Ma si è abbruttito pure il tempo, non si vede più il sole. Quando l’aria si trasforma all’improvviso, e la tramontana sale,

è il mio cuore che mi chiede dove sei, e proprio in quei momenti tristi, mi rendo conto che lunghe distanze, ormai mi separano da te. Una sottile crescente malinconia, allora mi prende sempre più, e sembra che mi arrivi da lontano il calore della tua pelle, mi par di sentire il suono della tua voce,

il ritmo regolare dei tuoi respiri sul mio petto. E mi lascio andare così,

alla dolce melodia di questi pensieri, e dentro di me, fra mille paure,

conservo ancora il tuo fuoco. Giuliana, io darei qualunque cosa per rivederti un solo istante, mi chiedo se è lo stesso anche per te.

 

Con amore, tuo Claudio

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LE ALI DELL’ANIMA

C’è un momento nell’universo
in cui il cielo
incontra il mare.
Ed è proprio in quell’istante
che le ali dell’anima
iniziano a volare…

-Claudio Cisco-

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IL MIO CAMMINO SPIRITUALE

L’INCONTRO CON LA MADONNA:

TESTIMONIANZA DI FEDE

 

 

E’ bellissimo per me poter parlare della Madre celeste, scrivere con sincerità di pensiero quello che  Lei rappresenta per me, il modo attraverso il quale trasmette gioia, dona pace, regala serenità; è sicuramente una testimonianza importante che può servire agli altri, anche a chi, per sola curiosità, si sta soffermando in questo momento nella lettura. Il mio cammino spirituale è stato molto tormentato e assai complesso, quasi impossibile da raccontare in poche righe perchè frutto di emozioni intime, uniche ed indimenticabili, invase dal male prima e consolate dal bene dopo, ma, nonostante tutto, vorrei provare ugualmente ad essere il più possibile coinciso e sintetico, concentrando in poco spazio ciò che meriterebbe un libro intero per la grandezza dei sentimenti da narrare. Premetto che mi trovavo distante mille anni luce da Dio e dalla sua volontà, sconoscevo l’importanza della  sua parola con i suoi insegnamenti; praticamente lontano dai sacramenti, non seguivo affatto una vita cristiana, collocandomi in una posizione di disinteresse verso la chiesa che per me era come se non esistesse. Ma il Signore è grande e misericordioso, sempre pronto a porgere una mano, a elargire aiuto a chi, disperato cade, specialmente quando l’infinita bontà di Dio percepisce nel cuore triste e malato, una fiammella di speranza alimentata da un sincero proposito di cambiamento. E così la provvidenza mi ha messo sulla strada un’amica quasi coetanea, Giovanna, una donna evangelista che, dopo parecchio tempo a causa della mia esitazione, è riuscita a trascinarmi con lei, per la prima volta, in una chiesa protestante pentecostale, di quelle caratterizzate da preghiere forti, carismatiche, di intensa spiritualità. Lì dentro, i miei occhi hanno osservato  cose mai viste: gente parlare in lingue sconosciute che alcuni interpretavano, preghiere con mani alzate, canti di lode e di adorazione recitate con pianti di gioia ed invocazioni urlate, imposizioni di mani sul corpo specie sulla fronte, persone cadere per terra svenute e rimanere a  lungo in quello stato di riposo spirituale ed ancora preghiere di liberazione, a volte veri e propri esorcismi che avvenivano durante i culti stessi anche in presenza di bambini che sembravano abituati a quell’ambiente. Era insomma una chiesa molto diversa da quelle cattoliche tradizionali, eppure io ricordo di non aver mai  pensato, neanche per un solo istante, di essere finito in un manicomio pieno di pazzi, ma anzi,  al contrario, cominciavo a percepire dentro e fuori di noi esseri umani, sia pure in forma latente, l’esistenza di un mondo parallelo che mi si apriva davanti alla mia conoscenza, una realtà spirituale importantissima e vitale che mi portava a comprendere che dietro la sofferenza oscura e il male più cattivo, si nascondono demoni di grande intelligenza e diabolica astuzia che difficilmente possiamo vincere senza l’aiuto del Padre: sono loro infatti la causa principale delle rovine dell’animo umano, e sono sempre essi capaci di operare indisturbati nel quotidiano, perché sottovalutati o peggio ancora non creduti dalla maggioranza degli uomini. Lo capivo chiaramente vedendo i tormenti spirituale e fisici di chi combatteva col maligno, spesso il vomito era sintomo di liberazione. Per me erano tutte situazioni sconosciute e mai prese in considerazione prima di allora  ma dentro il mio spirito sentivo di non trovarmi in quel posto, così apparentemente strano, per caso e che proprio da lì sarebbe potuta iniziare la mia rinascita spirituale dopo secoli di buio fitto e di solitudine totale. Pian piano e secondo i tempi di Dio, continuando a frequentare quella chiesa e iniziando a pregare anch’io timidamente come potevo e come vedevo fare, ho avuto la grande gioia  di sentire e  di capire che Gesù mi amava davvero e di un amore grande e sincero, così com’ero, con i miei evidenti limiti umani e le mie debolezze e che potevo fidarmi ciecamente di Lui. Fu per questo che ho accettato il Signore nella mia vita come personale Salvatore. Ma la gioia di sentirmi finalmente amato non mi ha risparmiato il dispiacere di comprendere che, radicato nella mia mente, vi era un demone d’impurità, forte, del quale io, fino a quel  momento sconoscevo completamente l’esistenza anche perché non si era mai manifestato prima, secondo la furbizia di questi esseri che fanno dell’anonimato la loro forza, e che era riuscito a fare nella mia vita, quello che voleva, facilitato da me che, sia pure inconsapevolmente, lo avevo sempre assecondato. Oggi posso dirvi con assoluta certezza e con molta esperienza sperimentata sulla mia pelle, che i demoni sono i principali artefici dei nostri errori e dei nostri peccati e che senza un vita di preghiera e di relazione costante con Dio, non c’è possibilità di salvezza per noi piccoli esseri mortali e che ogni forma di perversione sessuale e di vizio impuro, hanno come radice, la presenza di questi esseri diabolici che operano secondo le proprie caratteriste svolgendo il loro compito specifico, osservando rigide e determinate gerarchie; i diavoli legati alla sfera sessuale, che io ho conosciuto e a lungo combattuto, non spingono ad essere cattivi e non portano avversione al sacro, per questo motivo risultano difficili da identificare e togliere, ma non per questo possono essere considerati meno gravi, in virtù del fatto che con i peccati della carne sporcano il corpo prima e lo spirito dopo, creando inimicizia con Dio e aprendo un varco ampio verso l’inferno. E’ cominciata così, con l’aiuto del pastore e di fratelli e sorelle con doni carismatici di liberazione, la mia lotta contro il maligno che era uscito ormai allo scoperto, suo malgrado, perché Gesù l’aveva ormai smascherato rendendolo assolutamente incompatibile con la presenza stessa di Cristo, il quale stava ormai facendosi strada dentro il mio spirito. Non è stato per niente facile scontrarmi col nemico delle nostre anime e quello che ho passato non lo auguro a nessuno: altro che problemi psicologici o psicanalitici! Altro che camomille o farmaci ansiolitici! Io ho dovuto estirpare con preghiere forti e con la mia volontà di uscirne a tutti i costi, quello che di negativo vi era in me, quel tempio di Satana fatto di lussuria e concupiscenza carnale che il demone stesso con la mia inconsapevole volontà, aveva eretto nei miei pensieri e desideri e perfino nella mia casa: ricordo perfettamente gli attacchi che subivo la notte, specie verso le tre, questo poiché, durante il sonno, avviene che si assottiglia di  molto il confine tra il mondo fisico e quello dello spirito e i due mondi paralleli, quello degli spiriti incarnati che siamo noi e quello degli spiriti disincarnati che vivono in dimensioni superiori, a volte e in situazioni particolari, si sfiorano fin quasi a incrociarsi. La mia condizione, sia pure lentamente, migliorava progressivamente ma quando ero sul punto di convincermi di aver intrapreso la strada giusta, quella che mi avrebbe portato successivamente alla vittoria e mi stavo conseguentemente illudendo di  assaporare un po’di pace interiore, ecco, improvvisamente e del tutto inaspettata, spuntare all’orizzonte una nuova nube minacciosa e per la prima volta in vita mia, si spalancarono per me le porte del carcere, per reati di natura sessuale ovviamente compatibili col demone che combattevo. In tutta onestà devo dirvi che non ho mai scaricato tutta la responsabilità dei miei errori sull’entità malvagia perché sono stato esclusivamente io a consentirgli di fare tutto ciò cha voluto rendendolo forte e padrone della mia vita, e per questo ho invocato pentito il perdono di Dio, il mio più grave sbaglio è stato quello di non aver mai cercato una relazione col Creatore e di non aver mai permesso allo Spirito Santo di agire in me e nella mia vita. Ma ormai il Signore aveva piantato il suo seme in me che cominciava a crescere ogni giorno di più e non mi avrebbe mai più lasciato. Oggi mi rendo conto che il carcere è stato una specie di purgatorio terreno, necessario a farmi crescere scontando i miei peccati perchè le croci, le sofferenze, servono a farci maturare spiritualmente e possono trasformarsi, con la fede e la preghiera, in meravigliose opportunità di rinascita. Ed è stato proprio dentro il carcere che si è realizzato un altro miracolo nella mia tormentata vita terrena; l’incontro con la Madonna, un dono straordinario che mi ha fatto Dio, del quale forse non ne sono degno, ma che ha rappresentato una svolta nel mio cammino spirituale: io che ero chiuso in una cella, sporco nel corpo e nello spirito, ecco che incontro Colei che personifica la purezza e la libertà di essere figli di Dio e che è venuta lo stesso da me facendo ciò che avrebbe fatto Gesù: soccorrere un suo figliuolo che chiedeva aiuto. Non l’ho conosciuta in un luogo di apparizione mariana o durante un pellegrinaggio ma in un posto di espiazione e di emarginazione, segno della grandezza di Dio che sa leggere nel cuore dell’uomo prima ancora della sua condizione esistenziale. Io ho cercato con tutto me stesso, forse anche perché spinto dalla disperazione, la madre di Dio, ma l’ho cercata davvero, questo è stato importante, e l’ho fatto pur essendo protestante e persino contro il volere del pastore che mi aveva seguito fino ad allora  e dei fratelli della chiesa alla quale appartenevo, che continuavano a pregare costantemente per me. Ma la presenza amorevole di Maria, la sua vicinanza, la sua premura, la sua infinita dolcezza mi hanno spinto a fidarmi di lei. I frutti si sono rivelati tutti positivi: sono uscito da quel posto l’11 febbraio, nella ricorrenza del giorno della prima apparizione della Madonna a Lourdes, e da quel momento, la Vergine mi ha portato sempre più vicino a Gesù e sempre più lontano dal maligno e forse è anche per questo che Dio l’ha messa sul mio cammino, proprio in virtù del fatto che contro i demoni d’impurità, era necessaria la presenza della infinita purezza di Maria per scacciarli, la vicinanza della madre di Cristo è infatti una potentissima arma dopo il sangue di  Gesù. Oggi il mio rapporto con la Madonna è splendido e commovente, sento la sua presenza materna, mi protegge e  mi guida, ora finalmente riposo tranquillo la notte con al collo la sua medaglietta miracolosa, comunica con me attraverso locuzioni di pensiero fin quasi a percepire anche la voce, non la vedo ma è come se fosse visibile con gli occhi dello spirito, so che in punto di morte lei ci sarà, come ha promesso a Fatima a tutti coloro che faranno il percorso dei 5 sabati, cammino che io ho già fatto con gioia e dedizione. Mi manda molti segni, soprattutto rose, cuoricini e coroncine di rosario che trovo per terra, sulla mia strada. Ogni anno per l’8 dicembre, ricorrenza dell’Immacolata Concezione, mi chiede di portarle una rosa e di deporla sotto i piedi della statua di Montalto che la raffigura, qui a Messina e che per per me è come una piccola Lourdes o Fatima o Medjugorje. Ho imparato a recitare tutti i giorni, la mattina, prima di alzarmi e dopo aver ringraziato il Signore per avermi donato un altro giorno di vita, il rosario e sempre tutti i giorni, puntualmente alle 3 del pomeriggio, dico la coroncina alla divina misericordia. Oggi sono un uomo completamente cambiato in positivo e vivo una vita di preghiera e di condivisione con i miei fratelli in Cristo e quello che, grazie alla fede è avvenuto in me, Dio è pronto a  farlo con chiunque, anche col più incallito peccatore, non aspetta altro, gli basta perfino un piccolo segno, desidera essere cercato ed è sempre pronto a perdonare e a ridare una vita piena di significato e di amore. Se guardo indietro nel mio passato, mi rendo conto di quanta strada ho fatto grazie al Signore, che va ringraziato sempre. Non riconosco affatto quello che ero ieri prima di aver sperimentato la presenza di Cristo nella mia vita, era un’altra entità negativa che agiva al posto mio, dico sempre che ero io ma non ero io. Ovviamente sono rientrato nella chiesa cattolica perché sono troppo innamorato spiritualmente della Madonna e questa gioia che provo dentro non mi è stato possibile condividerla con i fratelli protestanti ai quali non potevo esternarla ma dico grazie ugualmente alla chiesa evangelica alla quale devo molto perché è lì che ho mosso i miei primi passi del mio cammino spirituale, lì ho trovato la mia prima vera àncora di salvezza, la prima luce tra le tenebre che mi avvolgevano ma col senno di poi penso che doveva andare così secondo il progetto che Dio aveva stabilito per la mia vita. Frequento il Rinnovamento nello Spirito, un gruppo di preghiera di ispirazione cattolica che mi ricorda il modo di pregare degli evangelici, ho capito l’importanza della confessione per riconciliarsi con l’abbraccio del Padre e la bellezza dell’incontro con Gesù attraverso la santa messa e l’eucarestia. Ho un solo e unico rimpianto: quello di non aver incontrato prima Gesù, specie quando ero ancora adolescente, la mia vita sarebbe stata tutta diversa con la sua presenza in me. Per questo mi sento il dovere di dire ai giovani con tutto il mio cuore: cercate Cristo e dialogate con lui come con un amico sincero e non rimarrete delusi e con la stessa intensità di sentimento dico ai genitori: educate i vostri figli alla fede facendo da esempio perché Dio ve ne chiederà conto, spalancate le porte delle vostre case a Gesù e pregate ogni tanto riuniti in famiglia, preghiera che ha un valore immenso agli occhi di Dio. Auguro di cuore a tutti voi, specialmente a chi è lontano dalla fede, di cambiare la direzione della propria vita e di dirigere i propri passi verso Cristo, l’unico che può veramente cambiare il corso e lo scopo della nostra esistenza terrena, dando una gioia vera, profonda e duratura che non è di questo mondo, preludio dell’infinito amore che caratterizzerà la nostra vita immortale. Io sono convinto che l’unico vero dramma o lutto nel nostro più o meno breve transito su questa terra, sia l’assoluta mancanza di Dio nella nostra vita e sono certo che fin quando il Signore ci lascerà vivere quaggiù, fino all’ultimo soffio di vita, ci sarà sempre la possibilità di cercarlo e di rimediare alle nostre mancanze ma quando si chiuderanno definitivamente i nostri occhi terreni, non ci sarà più tempo per rimediare e  per tornare indietro e sarà troppo tardi.

Dio mi benedica e benedica tutti coloro che leggeranno e faranno tesoro di questa mia testimonianza.

CLAUDIO CISCO

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DOVE SENTO LA PRESENZA DELLA MADONNA:  (ESPERIENZA DI VITA E DI FEDE)

 

Vi è un posto specifico che io avverto di forte impatto emotivo, particolarmente suggestivo e ricco di carisma e misticismo insieme: uno spazio che oserei definirlo magico, di quella magia spirituale, sublime, soprannaturale che avvicina al cielo, fino a sentirsi parte integrante di esso. Questo piccolo lembo di terra così prezioso da sembrare una gemma di valore inestimabile caduta dal cielo o una scintilla d’amore piovuta sulla terra dall’infinita luce divina è proprio il luogo dove sento fortissima,

pur senza vederla fisicamente,la presenza di Maria.

Siamo nella città di Messina dove sono nato e vivo,  nel santuario di Montalto, un luogo di culto ubicato in un posto davvero splendido, in virtù del fatto che offre dalla sua altura un panorama talmente affascinante da lasciare qualunque osservatore senza fiato e  senza parole.

La chiesa della Madonna di Montalto, bella per scultura ed architettura all’interno ed all’esterno,

si apre infatti su un sacrato abbastanza grande, quasi una enorme veranda che forse sarebbe giusto chiamarla  terrazza vista la sua notevole altezza. Da lassù si usufruisce di una vista privilegiata e staordinaria sullo Stretto di Messina col suo bellissimo mare,  le sue navi che vanno e vengono, la terra di calabria di fronte, e la Madonnina del porto che benedice la città. Girando per  questo grande sacrato si possono ammirare anche numerose fioriere, vasi e piante,  delle panchine per sedersi e guardare lontano specie per i turisti che vengono in tanti ,poi ancora un binocolo per osservare da vicino il panorama e due statue: una tutta bianca raffigurante San Giuseppe,il santo della “buona morte”che io stesso spesso invoco per morire senza soffrire, magari in un attimo quando sarà,e l’altra in bronzo con l’immagine del papa Giovanni Paolo secondo appoggiato alla ringhiera che guarda lo Stretto. Quest’ultima, eretta in suo onore, in ricordo della sua visita effettuata in questo santuario nel giugno del 1988, nella quale lo stesso pontefice rimase molto colpito dalla bellezza del panorama.

Il santuario di Montalto fu fondato nel 1294 durante la guerra del Vespro per esplicita volontà della Madonna che ne delineò il perimetro col volo di una colomba,  costruito col concorso di tutta la città. Esso è un luogo particolarmente sacro in forza di specifica manifestazione di una potenza superiore che vi è riconosciuta e venerata. E’ un luogo di culto straordinario per designazione soprannaturale o perché vi si venerano immagini miracolose.

Lo spazio del santuario è ritenuto sacro ed è centro di speciale attrazione. Vi si va per unirsi più sensibilmente a Dio o alla Vergine, impetrarne grazie e favori, riconciliarsi. Il santuario parla allo spirito e al cuore dei credenti, in particolare quelli mariani dove si fa esperienza di madre.

L’icona dela Madonna di Montalto è rappresentata dall’immagine di Maria col bambino Gesù, in altri dipinti appare anche, secondo precisi riferimenti storici, con indosso una veste bianca (la dama bianca) con la mano destra alzata in segno di benedizione e la sinistra che tiene lo stemma della città di Messina, rosso con la croce gialla, in difesa dei messinesi contro i francesi.

Specificando come premessa il fatto che la presenza mariana si percepisce in tutto il santuario, a tal proposito volevo sottolineare come validi ed esperti esorcisti abbiano potuto verificare la forza del suddetto luogo nella lotta contro il demonio, volevo  aggiungere inoltre che la Madonna stessa mi ha fatto comprendere quanto sia importante e  preminente recarsi all’interno della chiesa per celebrare messa e ricevere  sacramenti prima di fermarsi nel luogo dove io l’avverto di più.

Il posto dove sento forte la  presenza mariana  fa parte ovviamente del santuario ma non è situato né all’interno della chiesa e nemmeno  dentro il  vasto perimetro che delimita il sacrato ma bensì al di fuori di esso, anche se molto vicino.

Vi sono infatti delle scalette abbastanza lunghe che scendono via via dal sacrato verso il basso che servono a collegare il santuario stesso con la strada sottostante; nella parte superiore delle scale, sul lato destro per chi scende, vi è uno spazio di verde a metà tra un giardino e una villetta notevolmente grande e ben curato, recentemente riaperto al pubblico e di proprietà del santuario medesimo.

Scendendo le scalette che iniziano proprio dal sacrato, dopo circa una cinquantina di metri, sulla sinistra in basso e quasi in un angolo, vi è una incavatura sul muro, direi una nicchia di una discreta grandezza con all’interno la statua della Madonna. La Vergine nella scultura,  sempre illuminata da una lucettina, porta sul capo una corona di stelle, presenta le mani allargate, aperte verso il basso e tiene schiacciato sotto il piede un serpente. E’ l’immagine della Madonna della medaglia miracolosa apparsa in Francia nel 1830 a Santa Caterina Labourè. La statua è dentro una nicchia vetrata e il vetro stesso è protetto da una grata di ferro a forma di arco e  chiusa a da un lucchetto.In alto, incise sul marmo posto nel muro sopra la nicchia, disposte anch’esse a forma di arco, si leggono le seguenti parole: “Venite figli sono io la Madre”. Sotto la nicchia vi si trova un marmo di considerevole spessore che funge da base, incisa sul quale  spicca una grande M maiuscola, simbolo di Maria. Situata proprio a fianco, di fronte per chi guarda dal sacrato, vi è un’altra nicchia uguale a quella dove è posta la statua del Madonna, però vuota, come mancasse qualcosa.

Il posto appare veramente suggestivo, sembra proprio un luogo adatto ad apparizioni soprannaturali, vi sono molte fronde che dall’alto calano sulla nicchia creando ombra e molti insetti vi si vedono intorno. Sopra il marmo posto sotto la nicchia vi sono due vasi grandi ma con piante ormai appassite e  pianticelle o fiori finti incastrati nella grata assieme a qualche immaginetta sacra. Vi si trova poi tutto ciò che porto io con amore, man mano, specie in ricorrenze e momenti particolari  alla Madonna: rose di vari colore, cuoricini di diverse dimensioni alcuni con la scritta “Ti amo”, coroncine di rosario,  angioletti. Alcuni di essi restono, altri vengono portati via da ignoti essendo un luogo all’aperto non controllato, altri vanno deteriorandosi col tempo. Sono tutti oggeti  legati alle grate con lacci, spaghi o cordicelle improvvisate.  Mi son chiesto spesso il motivo per il quale un luogo , almeno per me così importante e vitale tanto da esserci la Madonna, venga trascurato,  a differenza del sacrato del santuario che appare sempre splendido e curato. Eppure ci vorrebbe solo un po’ di buona volontà affinchè qualche anima pia del luogo mettesse almeno un po’ d’aqua alle piante o togliesse tutta l’erba e le foglie che giacciono per terra nel più completo abbandono.

Se le persone che frequentano abitualmente il santuario e non solo esse ma anche visitatori occasionali o semplici cittadini di Messina mostrassero più interesse , se insomma sapessero e comprendessero l’importanza di quel luogo dove vi è posta quella Madonna, io credo che avrebbero verso di esso più cura e attenzione. Non si prega quasi mai infatti davanti a quella statua, mai un rosario recitato lì, eppure fa parte del santuario, è un luogo di passaggio specie per molti turisti stranieri e italiani che transitano proprio da lì .  Messina è diventata infatti una città turistica grazie al suo porto,  sbarcano enormi navi da crociera, continuamente ed anche due alla volta con tantissima gente a bordo, ma quasi nessuno di loro si ferma in quel luogo, continuano a salire le scale interessate esclusivamente a raggiungere il sacrato che sta più in alto e a fotografare e filmare il panorama che offre il santuario. Sì, forse la colpa è anche mia che non sono stato capace di divulgare quella enorme ricchezza spirituale che mi trasmette la Madonna da quel posto, ho tenuto troppo per me tutti i segni, i prodigi, le rivelazioni. Ho mantenuti segreti anche  i miracoli, le guarigioni, non solo quelle fisiche ma soprattutto quelle del cuore, le guarigioni interiori che a Dio interessano di più, tutti compiuti per intercessione di Maria e nel nome di Gesù, nome al di sopra di ogn altro nome,  che è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Forse  non ho compreso che persino io stesso potevo essere per gli altri una prova della sua esistenza. Penso ad esempio agli eventi che la Madonna mi ha rivelato proprio da lì prima che accadessero, tutte cose o situazioni che io sapevo in anticipo, ricordo per citarne solo alcuni quando Maria mi chiese di portare lì con me due coniugi Maurizo e Giovanna e di pregare per la loro figlia Stefania che aveva lasciato la loro casa prendendo brutte strade preannunciandomi che Lei l’avrebbe fatta ritornare, cosa che successe; ricordo ancora le lacrime di dolore della madre in pena per la figlia prima e poi quelle di gioia per averla riabbracciata dopo. La preghiera alla Madonna per la figlia fu fatta l’8 dicembre nel giorno dell’Immacolata Concezione,  e furono proprio Maurizio e Giovanna, secondo la volontà di Maria, a deporre quel giorno  ai piedi della statua la rosa che la Madonna desidera  le venga portata da me ogni anno, è stata la prima volta che non sono stato io a farlo.  Ricordo ancora con vivida emozione quando sempre Lei  mi rivelò prima che accadesse la guarigione di Francesca, una ragazza con la benda su un occhio già compromesso che rischiava di perdere completamente la vista avendo ereditato dalla madre Caterina, diventata a sua volta non vedente, la stessa malattia. Si trattava di un male che colpiva gli occhi, incurabile per la medicina e che l’avrebbe portata progressivamente  alla cecità come la madre. E poi mi torna in mente ancora il ricordo quella volta in cui Maria mi disse da quel posto che avrei vinto gli attacchi di panico che per un decennio mi impedivano di uscire da casa e che ci sarei riuscito senza cura farmacologica ma con l’aiuto del Padre Celeste, o quando mi spiegò che la mia detenzione carceraria durata quasi due anni doveva avvenire nella città di Enna, proprio in quella città dove io avevo ambientato il mio libro “Il vecchio e la ragazza”, libro ispirato e scritto sotto dettatura dal male, composto in un periodo buio della mia vita in cui ero schiavo del diavolo, libro che oggi, rileggendolo, capisco di non averlo scritto volontariamente, la mia ispirazione artistica infatti risultava condizionata ed inquinata. Ricordo, anche se è una situazione molto leggera, ma l’amore di Dio lo si può trovare sia nelle grandi cose come nelle piccole, quando Maria mi fece capire che Gesù  mi avrebbe consentito come regalo la possibiltà di vedere dal vivo il mio cantante preferito Alan Sorrenti, un mio idolo che ha accompagnato i miei ricordi  facendo da colonna sonora di tutta la mia vita sin da ragazzino poco più che adolescente, l’avrei visto finalmente dal vivo a Viagrande in provincia di Catania, non vi posso dire l’emozione e i segni piovuti dal cielo in  quel gorno così speciale per me. Sono questi narrati, tutti avvenimenti che io ho saputo prima del tempo quando non potevo prevederlo.

Sono comunque tanti i segni che Maria mi ha dato da quel posto dove io continuo a recarmi spessissimo ,specie quando mi sento solo non avendo nessuno; ci vado per parlare, confidarmi ed essere ascoltato, per pregare, a volte recitando  il rosario o dicendo la Coroncina alla Divina Misericordia. Sto con Lei come si fa con una madre dolcissima ed affettuosa che non si stanca mai di starmi vicino e di proteggermi contro le insidie del male. La vicinanza della Madonna come quella di Dio o il sostegno della fede non garantiscono una vita senza problemi, dolori o difficoltà, non ti evitano gli attacchi del diavolo che anzi risulteranno essere maggiori man mano che si cresce nella fede ma ti aiutano ad affrontarli meglio con più serenità e consapevolezza di potercela fare perché sorretti dall’aiuto di Dio che  è sempre con te. Spesso si trova la chiave per risolverli in quanto guidati dallo Spirito Santo che apre la mente ed indica la strada rivelandosi è il più grande geniale maestro  di tutti i tempi, donandoti una sapienza che non è di questo mondo ma che viene dall’alto. Non è per niente facile comunque parlare di ciò che mi accade riguardo la Madonna. Per me è destino dovermi tenere tutto dentro senza mai avere avuto la gioia di poterlo condividere con gli altri se non, come sto facendo ora,  attaverso il talento che Dio mi ha donato sin da piccolo: la scrittura; non mi è stata mai data, infatti, la possibilità o l’opportunità di farlo. Per questo motivo ho lasciato la chiesa evangelica nella quale mi trovavo bene tutto sommato, mi piaceva il loro modo di pregare e di rapportarsi a Dio. Rientro in quella cattolica e mi rendo conto che il problema è sostanzialmente lo stesso anche se per motivi diversi, per prudenza o altro, non so. Si continua a considerare Maria come una creatura lontana ed inaccessibile, direi inavvicinabile, appartenente a chissà quale  altro mondo lontano mille anni luce da noi terrestri,  con la  quale si può entrare a contatto solo dopo la morte . Ma non si comprende invece che non  c’è nulla di più normale che comunicare  con Lei anche senza avere il dono della veggenza ma semplicemente sentendone la presenza; siamo divisi solo dal corpo, lei vive in dimensione spirituale, noi in quella fisica ma siamo spiriti entrambi, fatti della stessa essenza e creati per lo stesso destino da un unico Padre, del resto anche lei era come noi quando era nella vita terrena.  Tutto sembra complicato, impossibile,  privilegio solo di pochi eletti. Ma io sono forse un eletto? Eppure la sento, basta aprire il cuore e gli occhi dello spirito. Esiste una sola verità affinchè ciò possa accadere come  continua a succedere a me: tornare puri come bambini e credere, e la madre di Gesù si farà trovare.

Ho lasciato con dispiacere il Rinnovamento nello Spirito sia perché, come nella chiesa protestante, non mi è stato permesso di testimoniare, paradossalmente non l’ho potuto fare nemmeno trovandomi in chiese cattoliche  che portano nomi mariani. Quindi non appartengo più a nessun gruppo o comunità  di preghiera, frequento la chiesa cattolica dello Spirito Santo, sono in mezzo alle suore e sto bene, prendo la comunione ogni domenica perchè ritengo assolutamente indispensabile e vitale nutrire lo spirito col sangue e corpo di Cristo. Poi, per il resto, vado dove mi porta il cuore,  sono occasionalmente di tutte le parrocche e di nessuna, senza poter contare sull’aiuto spirituale di nessuno, eppure perfino i  santi hanno avuto bisogno di un sacerdote che gli facesse da guida spirituale, ma io no, destino per me andare avanti da solo  in ogni campo della vita, compreso quello della fede, totalmente da solo, affidandomi unicamente alle preghiere e al dialogo continuo con Dio, che non è poco.  Ascoltando il cuore, seguendo La Parola di Dio ma evitando scontri verbali di interpretazioni nella lettura che hanno diviso la chiesa cristiana, io faccio una cosa importantissima e basilare: analizzare costantemente la mia condizione spirituale con molta attenzione, verificarla e rimetterla in discussione se è il caso quando  penso di sbagliare, restando sempre umile e  ascoltando la voce del cuore, che quando riesce  a rimanere puro ed incontaminato, non mente e  non sbaglia mai. Fuggire  il peccato e mettere Dio al primo posto e al di sopra di tutto nella propria vita , solo in questo modo si cresce nella  fede, ed  io sono cresciuto davvero  tantissimo con ancora ampi margini di miglioramento se continuerò su questa strada. Con gli occhi limpidi, una freschezza interiore e la pace nel cuore  ho imparato a guardare lontano, anche a ciò che esiste ma non si vede,  cogliendo i segni del cielo anche i più piccoli ed impercettibili,  fidandomi incondizionatamente di Dio. Ed ogni volta che commetto anche il  più  piccolo errore, corro subito a confessarmi per ritrovare tramite il sacerdote l’abbraccio misericordioso del Padre.

In conclusione, tornando a quel luogo dove sento  la presenza di Maria, mi chiedo  cosa sarebbe giusto fare. Confesso che istintivamente vorrei correre subito dal parroco  della chiesa di Montalto per raccontargli ogni cosa con sincerità  e aprendomi completamente, poi vorrei anche  pregarlo di valorizzare quel posto così importante per la Madonna, per me e per tutti: ma mi ascolterà? Sarò creduto

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IO L’HO VISTA

Io l’ho vista

quand’ero ancora adolescente

e mi sentivo solo,

in quel freddo pomeriggio d’inverno

nel silenzio

in quella grotta buia coperta da fronde.

L’ho vista

nella sua nudità d’angelo

librarsi in volo con le sue ali dorate,

mi ha parlato

con la sua voce dolce e suadente.

L’ho vista, lo giuro!

anche se nessuno mi vuol credere,

mi ha detto di non svelare il suo segreto

che da allora è anche il mio.

Nella notte delle stelle cadenti

sono tornato nel punto dove mi è apparsa

ma non ho veduto più nulla

silenzio assoluto anche del vento,

ma una luce brillante si è accesa

subito dopo che sono andato via.

 

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LA SPOSA DEL MARE
 
Il suo corpo appartiene solo al marefedele sposa e amante del potente Nettuno.

Avanza elegante tra schiere di delfini

nel suo abito bianco,

spuma di cristallo

come velo d’argento

dal riflesso lunare.

Avanza la sposa sopra le onde,

cadono fiori dal cielo stellato, cielo che si confonde col mare,

brezze di vento

alitano accanto,

leggero un profumo di conchiglie si diffonde sulle coste.

E’ un rito la sua danza

sulle acque in controluce,

lontano si ode un canto.

 

 

 

CREATURE SAFFICHE

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Svelatemi

o Numi del cielo

o amabile Venere

o chiunque abbia creato L’Eros,

svelatemi vi scongiuro

l’arcano mistero di costoro:

son giovanissime dee puttane

o dolci figlie di Saffo?

Ninfette in amore,

amabili crature saffiche

con i loro corpi nudi

attorcigliati e avvinghiati uno sull’altro

fino a formarne uno solo.

Anima nell’anima

respiro nel respiro

fiamme di paradiso.

Acerbi potentissimi sensi

scambiatevi lancinanti effusioni,

esplodete di malizia e innocenza.

Brividi, sussulti e fremiti

son lugubri rintocchi di messa funebre,

orgasmi, orgasmi e orgasmi

rosari sussurrati nel silenzio della chiesa.

Grazie potente Zeus

grazie divinità tutte dell’Olimpo

per avermi donato occhi

che possono ammirare

così celestiale visione.

Perdonami Dio della bontà e della purezza

ma io non so rinunciare

alla tentazione di quei corpi.

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 in foto: CLAUDIO CISCO “ritratti d’autore”

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CLAUDIO CISCO “composizioni letterarie varie”ultima modifica: 2013-01-18T10:38:46+01:00da claudiocisc1
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